Dr. sa Michela Barducco - Dietista, Naturopata, Counselor, Floriterapeuta, Riflessologa
Albenga - Finale Ligure - Savona - Genova
Dr. sa Michela Barducco - Dietista, Naturopata, Counselor, Floriterapeuta, Riflessologa
Albenga - Finale Ligure - Savona - Genova
Dr.ssa Michela Barducco
Dietista, Naturopata, Counselor e Floriterapeuta
Riflessologa
Alimentazione e trattamenti naturali
Il mio blog
Posted on May 15, 2013 at 5:22 PM |
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Le espressioni comportamentali derivate da essa
includono:
Tra i comportamenti che non modificano il bilancio energetico troviamo i comportamenti di body-checking o controllo del corpo. Il check del corpo può essere di diversi tipi,
classificabili in 5 categorie:
Esiste un’associazione tra check del corpo ed evitamento dell’esposizione del corpo: le persone con disturbi dell’alimentazione passano frequentemente da periodi in cui controllano ripetutamente il loro peso e le forme corporee ad altri in cui evitano di pesarsi o di guardarsi. Il check del corpo contribuisce,
insieme alle altre espressioni comportamentali derivate dal nucleo
psicopatologico dei disturbi dell’alimentazione (eccessiva importanza
attribuita al peso, alle forme corporee e al controllo dell’alimentazione nella
valutazione di sé), a mantenere i pensieri e le preoccupazioni per il peso,
le forme corporee e l’alimentazione e dunque lo schema di autovalutazione
disfunzionale.
I meccanismi per i quali il
check del corpo è un fattore di mantenimento sono i seguenti:
Il check del corpo può essere affrontato con varie strategie comportamentali.
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Posted on December 6, 2012 at 7:55 PM |
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Una strategia utile per affrontare questi due ostacoli si è dimostrata l’alimentazione meccanica. Mangiare meccanicamente consiste nel cercare di assumere il cibo secondo quanto si è pianificato in precedenza: si dovrebbe considerare ilcibo comeunamedicina. La pianificazione dei pasti si è dimostrata utile per
facilitare l’esposizione al cibo, l’eliminazione della restrizione alimentare
e la restrizione del BMI: essa consiste nel pianificare in anticipo quanto, quando, che cosa, dove e in
quanto tempo mangiare. La pianificazione dei pasti viene utilizzata nel trattamento dell'anoressia nervosa: una volta pianificata l’alimentazione va consumata
utilizzando la tecnica dell’alimentazione meccanica. L'alimentazione meccanica è dunque una strategia terapeutica utilizzata nei programmi di riabilitazione nutrizionale ospedaliera e ambulatoriale per il trattamento dei disturbi alimentari, in particolare per il trattamento dell'anoressia nervosa; attualmente nel trattamento della bulimia nervosa e dei disturbi alimentari atipici si preferisce utilizzare altri tipi di strategie terapeutiche. L'alimentazione meccanica è una tecnica studiata per
imparare a ridurre i pensieri riguardanti il cibo, i pensieri legati al controllo del peso, le abbuffate (sia oggettive sia soggettive), a ripristinare i
segnali biologici della fame e della sazietà, a ridurre l'ansia e i sensi di colpa connessi all'alimentazione. Per riuscire ad alimentarsi meccanicamente è necessario svuotare il pasto di ogni significato; il cibo viene considerato come una
medicina da prendere ad orari scadenzati e prefissati (il cibo va assunto negli orari stabiliti e non bisogna assumere cibo al di fuori di essi) e nelle quantità stabilite: quando si segue l'alimentazione meccanica bisogna ignorare i segnali di fame e sazietà (falsati dal disturbo), imparare ad ignorare i pensieri e le preoccupazioni per quello che c'è nel piatto e per l'adeguatezza delle porzioni, bisogna evitare di rimuginare sul cibo. Pianificare i pasti e alimentarsi meccanicamente significa decidere in anticipo quando, quanto e cosa mangiare ed attenersi al programma in modo scrupoloso: è importante non saltare mai un pasto, cercare di non mangiare in solitudine e dopo il pasto cercare di distrarsi, in modo da limitare il più possibile i rimuginii riguardanti il cibo assunto. L'alimentazione meccanica va proseguita fino alla normalizzazione del peso: a questo punto gli stimoli della
fame e della sazietà saranno più affidabili e le preoccupazioni per l’alimentazione, il peso e le forme corporee diminuite. Quando si utilizza la tecnica dell'alimentazione meccanica è molto importante cercare di non assumere cibo in difetto o in eccesso rispetto a quanto pianificato: solo così sarà possibile ridurre veramente l’ansia nei confronti del cibo ed il rischio di abbuffate con i conseguenti sensi di colpa e metodi di compenso; ricordiamo a questo proposito che le abbuffate soggettive sono un fattore di mantenimento del disturbo come le abbuffate oggettive e che le prime come le seconde sono in grado di portare a mettere in atto i metodi di compenso che a loro volta rappresentano un ulteriore fattore di mantenimento del disturbo. L'alimentazione meccanica permette di:
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Posted on November 17, 2012 at 10:55 AM |
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I fattori di rischio generali sono condizioni non modificabili che aumentano in generale il rischio di sviluppare il disturbo, quali il sesso femminile, l’adolescenza o la prima età adulta e il fatto di vivere in una società occidentale. Tra i fattori di rischio generici (presenti
anche in altri disturbi mentali) abbiamo alcune caratteristiche dell’infanzia
(come l’accondiscendenza), la presenza di disturbi psichiatrici, la presenza di
problematiche relazionali in famiglia, di abusi sessuali o fisici o di eventi
distruttivi (quali la malattia cronica o la morte di un genitore). Tra i fattori di rischio specifici (presenti
solo nei disturbi dell’alimentazione) abbiamo la presenza di disturbi
dell’alimentazione in famiglia, nei genitori o in altri parenti, e il rischio
di fare diete. La ricerca ha infatti dimostrato che il fatto di seguire una
dieta aumenta il rischio di sviluppare un disturbo dell’alimentazione, tale
rischio è tuttavia aumentato anche nel caso di obesità. Il rischio di fare
diete risulta aumentato quando un membro della famiglia è a dieta per il peso o
forme corporee o anche per altri motivi, quando vi sono critiche o commenti
ripetuti di familiari o di altre persone esterne alla famiglia su alimentazione, peso e forme corporee, nel caso di prese in giro per peso, forme corporee e
alimentazione, in caso di obesità personale nell'infanzia o obesità dei
genitori e nel caso in cui si frequentino ambienti che enfatizzano la magrezza
(ad esempio danza, sport, moda). Tra i fattori di rischio per lo sviluppo di disturbi
alimentari abbiamo anche la presenza di difficoltà alimentari precoci. Naturalmente nessuno di questi fattori è sufficiente
da solo per provocare la comparsa del disturbo; si tratta semplicemente di
condizioni che, se presenti, ne aumentano la probabilità di comparsa. Una vera
e propria causa dei disturbi alimentari infatti non è stata individuata. |
Posted on November 14, 2012 at 10:40 AM |
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Questi fattori sono così importanti da condurre
l’individuo a valutarsi in gran parte, o addirittura esclusivamente, sulla base
di essi; dunque le persone affette da disturbi del comportamento alimentare
si valutano sulla base del loro peso, delle forme del loro corpo e della
capacità che hanno di controllare la propria alimentazione (schema di
autovalutazione disfunzionale), senza considerare gli altri aspetti della vita,
come il lavoro o lo studio, i rapporti con i famigliari e gli amici, la pratica
di attività sportiva o capacità in qualsiasi altro campo.
I due principali e più noti disturbi
dell’alimentazione sono l’anoressia nervosa e la bulimia nervosa; abbiamo poi i
disturbi dell’alimentazione atipici o non altrimenti specificati, che raggruppano quelle condizioni in cui il
comportamento alimentare è significativamente alterato ma non troviamo né tutti
i sintomi dell’anoressia nervosa né tutti i sintomi della bulimia nervosa: un
caso particolare è il disturbo da alimentazione incontrollata, che può
essere trattato in maniera analoga all'obesità. Nell'anoressia nervosa troviamo, oltre alle
caratteristiche generali di cui si è detto sopra, la ricerca della perdita
di peso e della magrezza, ottenuta seguendo una dieta fortemente restrittiva
sovente abbinata ad un’attività fisica eccessiva e finalizzata alla perdita di
peso; alcuni pazienti ricorrono anche al vomito o ad altri comportamenti
come l’abuso di lassativi o diuretici. Anche quando la perdita di peso
raggiunga livelli pericolosi per la salute continua ad essere considerata un
valore e un segno di successo; proprio il basso peso e la forte restrizione
alimentare innescano tutta una serie di altri sintomi, i cosiddetti sintomi da
digiuno, che contribuiscono a mantenere il disturbo e comprendono
depressione, ansia, irritabilità, debolezza e difficoltà di concentrazione (con
immediate ripercussione sul lavoro e sullo studio), isolamento sociale,
preoccupazioni per il cibo, pensieri inerenti il cibo (ad esempio con
l’abitudine di collezionare ricette e libri di cucina), incremento del consumo di
caffè e tè (solitamente molto caldi) e spezie, abitudini alimentari inusuali,
disturbi del sonno e disturbi gastrointestinali (che poi spesso sono addotti
come spiegazione alla restrizione alimentare). Il ruolo dei sintomi da digiuno
nel mantenere il disturbo fa comprendere facilmente l’importanza di
intervenire fin da subito sul comportamento alimentare e sulla correzione del
peso corporeo, senza aspettare che il paziente abbia risolto le problematiche
psicologiche, le quali in parte sono causate e mantenute proprio dal basso peso
e dalla restrizione alimentare; ecco dunque messa in evidenza l’importanza
di un trattamento multidisciplinare, che affronti contemporaneamente i diversi
aspetti della patologia. Nella bulimia nervosa il peso in genere
è normale (in alcuni casi possiamo avere un modesto sottopeso o un
modesto sovrappeso, ma il peso non è mai basso come nell'anoressia nervosa o
francamente aumentato), infatti i tentativi di perdita di peso sono
interrotti da abbuffate (episodi in
cui il soggetto perde il controllo sulla propria alimentazione ed assume grandi
quantità di cibo) seguite dall'impiego di metodi di compenso, cioè mezzi
messi in atto per eliminare le calorie introdotte con l’abbuffata, che peraltro
non sono mai eliminate completamente: tra questi mezzi abbiamo il vomito
auto-indotto, l’abuso di lassativi o diuretici, la pratica di attività fisica
eccessiva e il digiuno. |
Posted on October 25, 2012 at 9:39 PM |
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Vediamo dunque alcuni segnali di allarme, che
possono fare sospettare la presenza di un disturbo dell’alimentazione:
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